“Tutto è pensato, non pensiamo più a niente, ci lasciamo trasportare dalla corrente”: il successo strepitoso delle crociere

Il 3 febbraio 2020, quando il capitano della Diamond Princess si avvicinò al porto di Yokohama, in Giappone, la sua nave stava tristemente per entrare nella storia. Il transatlantico, di proprietà del gruppo americano Carnival, stava completando un viaggio di due settimane tra Vietnam, Taiwan e Hong Kong, con a bordo turisti americani, giapponesi, britannici e australiani. La notizia si diffuse in un lampo: i passeggeri sbarcati in un precedente porto di scalo avevano contratto il Covid-19. La Diamond Princess fu bandita dal porto. I 2.666 passeggeri e i 1.045 membri dell'equipaggio furono confinati nelle loro cabine per giorni, raccontando la loro terribile esperienza sui social media o in diretta televisiva.
L'epidemia era appena iniziata e l'attenzione del mondo era concentrata su questa prigione in mare, teatro di una situazione di porte chiuse in cui il pericolo poteva provenire dalla cabina accanto: 700 passeggeri contrassero il virus; 14 morirono.
Colpito dalla crisi sanitaria globale, il settore delle crociere è rimasto paralizzato per due anni. Alcuni armatori erano sull'orlo del fallimento, spendendo milioni per mantenere le navi vuote. O vendendole. Le dimensioni di queste navi da crociera sembravano minacciose, il loro progetto destinato al fallimento.
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Le Monde